Emergenza sangue negli ospedali di Londra colpiti dall’attacco ransomware Qilin

Gli ospedali di Londra che hanno subito ripercussioni dall’attacco informatico ai danni del fornitore di analisi Synnovis stanno ora affrontando un’emergenza seria per via della carenza di scorte di sangue 0 Positivo e 0 Negativo.

L’NHS Blood and Transplant (NHSBT) del Regno Unito ha lanciato un appello urgente ai donatori per prenotare appuntamenti e ricostituire le scorte di questi gruppi sanguigni universali.

Lo scorso 4 giugno un attacco ransomware ad opera del gruppo hacker russo Qilin ha mandato in tilt le operazioni di diversi grandi ospedali dell’NHS nella capitale britannica. L’incidente ha avuto un impatto significativo sulle trasfusioni di sangue, con numerose procedure non urgenti annullate o riassegnate ad altri centri.

Senza i sistemi di Synnovis, gli ospedali colpiti non possono al momento abbinare rapidamente i gruppi sanguigni di donatori e riceventi: si tratta, com’è facile immaginare, di una situazione particolarmente delicata, poiché una trasfusione incompatibile può causare gravi complicazioni, anche letali, per il paziente. 

Per ovviare al problema, fino a quando i sistemi di Synnovis non potranno essere ripristinati alla piena operatività, il personale ospedaliero ha dovuto orientarsi verso l’uso delle sacche di sangue appartenente ai gruppi 0 Negativo (che può essere trasfuso in sicurezza a tutti i pazienti) e 0 Positivo (non realmente “universale” ma statisticamente compatibile ad tre individui su quattro).

Da qui la carenza nelle scorte e la successiva necessità di invitare i donatori a rifornire gli ospedali. L’agenzia stima che nelle prossime settimane servirà un quantitativo ben superiore al normale di questi due tipi di sangue per permettere al personale sanitario di mantenere i servizi essenziali in sicurezza per i pazienti locali.

Intanto da Synnovis non sono giunti altri aggiornamenti dopo l’incidente, con le attività di ripristino ancora in corso ma senza una stima sul pieno recupero dei sistemi. La vicenda, in ogni caso, rappresenta un ulteriore esempio delle ripercussioni, spesso imprevedibili o nemmeno volute, che gli attacchi informatici possono avere anche al di là della semplice compromissione di una rete e di una richiesta di riscatto. Ripercussioni che, senza fare sensazionalismo gratuito, possono anche arrivare a minacciare la vita delle persone.