Elite Dangerous: i nuovi giocatori vengono intrappolati e costretti ai lavori forzati

I videogiochi con confini sterminati come Elite Dangerous hanno molto potenziale in termini di coinvolgimento e longevità, ma al tempo stesso evidenziamo come lasciare troppa libertà ai giocatori in certi casi finisca per solleticare il lato negativo che alberga in ogni essere umano. Elite Dangerous sottopone delle sfide inerenti i lunghissimi viaggi intergalattici che si rendono necessari, oltre che per il complesso sistema economico alla base del gioco spaziale ideato da David Braben.

Polygon ha ricostruito una storia molto interessante, che da una parte esalta il potenziale di Elite Dangerous, ma dall’altra rende espliciti alcuni preoccupanti risvolti negativi. In particolare, i giocatori esperti hanno scoperto un modo per sfruttare i novizi, puntando sulla loro scarsa capacità di viaggiare e sulla voglia a progredire velocemente, all’interno di un gioco complesso da padroneggiare in cui conseguire progressi non è per niente facile.

Il lato oscuro di Elite Dangerous, i nuovi giocatori vittime di schiavismo

I membri di questo gruppo si aggirano nelle aree dove è più probabile incrociare nuovi giocatori di Elite Dangerous al fine di sottoporre loro un’offerta apparentemente irrinunciabile. Di novizi in Elite Dangerous ce ne sono molti dopo che Epic ha concesso di scaricarlo gratuitamente nello scorso novembre (ma il gioco è disponibile anche su PS4 e Xbox One). I giocatori esperti propongono dunque ai novizi un’offerta che ruota intorno a una risorsa particolarmente preziosa nell’universo di Elite Dangerous, i cosiddetti Void Opal.

Elite Dangerous

Non è per niente immediato capire come frantumare gli asteroidi per estrarre i Void Opal e i giocatori esperti promettono ai novizi di insegnare loro come fare. Per prima cosa viene proposto alle nuove reclute di entrare a far parte di un Player Group (PG) e, una volta dentro, le reclute ottengono soldi e build per costruire le navi minerarie necessarie. Le nuove reclute, insieme alle navi così costruite, vengono quindi fatte accomodare su speciali navi spaziali (Fleet Carrier, dei cargo per navi spaziali di recente introduzione) in grado di percorrere distanze fino a 500 anni luce. Il punto è che le navi minerarie che i giocatori hanno costruito con il materiale dato loro dal PG non possono andare oltre i 2 anni luce e non possono più lasciare il sistema perché non c’è nessuna stella a portata.

Una volta giunti al luogo dell’estrazione i Fleet Carrier vanno via e, quindi, i novizi realizzano che a loro disposizione sono rimaste solo due opzioni: autodistruggersi e perdere tutto quanto hanno raccolto fino a quel momento o cominciare a estrarre Void Opal per rivenderli ai loro aguzzini. A prezzi stracciati, oltretutto, perché in giro non c’è nessun altro che possa comprare le risorse.

L’autore di questo ingegnoso piano ha detto a Polygon che nel corso del tempo lo schema si è ampliato abbastanza da consentire a chiunque volesse andarsene di farlo e tornare in luoghi maggiormente affollati da altri giocatori. “Insieme ai miei collaboratori costruiremo il più grande esercito di noob che questo gioco abbia mai visto. Saremo davvero in grado di plasmare la galassia con la nostra ricchezza e influenza”, ha detto a Polygon. “E non lo faremo solo privatamente, ma all’aperto. Così tutti potranno testimoniare la nostra gloria”.

Certo, è tutto virtuale, ma idealmente questo schema può riportare alla mente i campi di lavoro o, meglio, di concentramento, se si considera che il server Discord dello scammer ha il nome di un’unità di carri armati dell’esercito nazista.

Altri giocatori hanno stretto delle alleanze per cercare di salvare chi è stato truffato. Nel frattempo, la software house autrice di Elite Dangerous, Frontier Developments, evidentemente considera tutto questo come “parte del gioco” e non fa molto altro che guardare e aspettare. Anzi, quanto sta succedendo evidenzierebbe le capacità del sistema di gioco di Elite Dangerous, con Frontier che si dice “continuamente sorpresa dal modo in cui i giocatori scelgono di giocare all’interno della galassia”. L’azienda non condona le azioni dei truffatori, ma agirà solo se violano le linee guida della community. Frontier è, tuttavia, favorevole ai tentativi di salvataggio in-game, che per il momento sembrano l’unica via d’uscita per i poveri novizi.

La storia raccontata da Polygon ha fatto velocemente il giro della rete, e attratto le community di giochi multiplayer come Elite Dangerous. In particolare, Pilot ha intervistato uno dei leader dietro l’organizzazione schiavista che ha rivelato come fosse strutturata l’organizzazione e come avvenisse nel dettaglio il reclutamento dei novizi.

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Bisogna peraltro aggiungere che, come Star Citizen, Elite Dangerous basa il suo modello di business su un articolato sistema di acquisti in-app, che consente di impossessarsi di navi spaziali performanti e di acquisire vantaggi. Anche questo aspetto può essere sfruttato furbescamente per innescare delle trappole come quella che vi abbiamo raccontato.