Dopo le critiche Tesla ci ripensa: le auto “salvate” possono usare i Supercharger

Negli Stati Uniti spesso le compagnie assicurative si comportano in modo diverso rispetto all’Europa e, anche per incidenti che non appaiono disastrosi, dichiarano le auto coinvolte come “totaled”, ovvero da rottamare. Per questo non è così raro imbattersi in persone che decidono di puntare su uno di questi veicoli, per poterli riparare al meglio, e ottenere così a poco prezzo una vettura magari di valore ben superiore.

È ciò che succede anche alle auto Tesla, anche se negli scorsi anni a chi aveva una Tesla “salvaged“, ovvero salvata, era stato precluso l’accesso ai Supercharger, ed anche alla ricarica fast di altri operatori. Ufficialmente Tesla ha sempre sostenuto che fosse una procedura di sicurezza, comprensibile, senza però mai offrire una soluzione, lasciando i proprietari con la sola ricarica in corrente alternata.

Ora, dopo quasi tre anni dai primi casi e dalle critiche piovute da più parti, sembra sia arrivata una soluzione. Il magazine Electrek dice di essere entrato in possesso di un documento interno al service Tesla, dove viene spiegata la procedura per ridare accesso alla ricarica fast a questi veicoli.

Tesla Salvaged

Il tutto prende il nome di “Salvaged-Titled Vehicle Fast Charging Safety Inspection“, che ha dei passi precisi da seguire, e indica senza dubbio agli addetti del service come comportarsi. In primo luogo l’auto deve passare il testo ad alto voltaggio, in caso contrario parte una diagnostica, ed eventuali componenti difettosi vanno riparati o sostituiti. Se il cliente rifiuta, il tutto si interrompe subito, e l’auto non avrà accesso alla ricarica fast.

Nel caso il cliente accetti, a sue spese, si procede alle riparazioni, e una volta passata l’ispezione il veicolo ottiene l’accesso a Supercharger e colonnine fast. Non è tutto però, poiché alla fine viene praticato anche un vero e proprio test di ricarica fast, ma in questo caso in caso di risultato negativo, l’auto viene trattata a tutti gli effetti come qualsiasi Tesla, e le potenzialità appena attivate restano, in vista di altre altre verificate o anche di riparazioni da terze parti.

Non sappiamo ancora se le stesse linee guida valgano anche per l’Italia, anche perché il fenomeno delle auto recuperate è molto più raro.