Il mercato degli oggetti digitali di Counter-Strike ha subito un crollo improvviso e drammatico: secondo un report di Bloomberg, nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2025 il valore complessivo degli item è sceso di circa 1,75 miliardi di dollari, pari a una perdita del 25% del mercato globale.
La causa del tracollo è un aggiornamento rilasciato da Valve, sviluppatore del popolare sparatutto competitivo, che ha modificato i tassi di cambio tra diverse categorie di oggetti, come coltelli, guanti e armi rare. Questo intervento tecnico ha alterato profondamente l’equilibrio del mercato, portando a una svalutazione immediata e diffusa di gran parte delle skin più ricercate.

Negli ultimi anni, il mercato delle skin di Counter-Strike era diventato un vero e proprio ecosistema di investimento, attirando non solo giocatori ma anche trader e speculatori in cerca di alternative ai mercati finanziari tradizionali, come l’S&P 500 o le criptovalute. Il valore di questi oggetti, venduti attraverso marketplace ufficiali e piattaforme di terze parti, può variare in base alla rarità, al livello di domanda e alle modifiche introdotte da Valve.
Mercato Counter Strike: l’impatto dell’aggiornamento di Valve
Secondo Pricempire, società di analisi che monitora il mercato di Counter-Strike, l’aggiornamento di Valve ha “cambiato completamente la disponibilità e la rarità degli oggetti più preziosi”, riducendo drasticamente il valore complessivo del mercato. “È stato uno shock totale per la community“, ha dichiarato Ethan MacDonald, marketing manager dell’azienda.
Molti trader hanno reagito vendendo in massa i propri asset digitali, temendo che la “bolla delle skin” fosse finalmente esplosa. Tra le storie più emblematiche c’è quella di Oscar Stapleton, ventenne di Londra, che in una sola notte ha perso circa 270.000 dollari dal suo inventario da un milione. “È stato un colpo durissimo. Non mi aspettavo un cambiamento del genere“, ha commentato.
In Cina, uno dei mercati più attivi per il trading di skin, la notizia ha scatenato centinaia di video e discussioni sui social. Valve, che gestisce un proprio marketplace ufficiale ma non controlla le piattaforme esterne dove avvengono la maggior parte delle transazioni, non ha rilasciato commenti.