Bill Gates tra vaccini, cambiamento climatico e Trump nell’intervista con Fabio Fazio

In occasione dell’uscita in Italia del nuovo libro biografico intitolato “Source Code“, edito da Mondadori, Bill Gates è stato intervistato nel “salotto” di Fabio Fazio sul Nove, come anticipato nei giorni scorsi. Il cofondatore di Microsoft, in mezz’ora di intervista, ha toccato molti temi, da quando fu arrestato in Messico all’uso delle droghe, fino ai suoi timori per l’uso dei social da parte dei più giovani, ma ha anche parlato di tematiche di maggior spessore, come i vaccini e il cambiamento climatico.

Incalzato da Fazio sulla diffidenza di parte della popolazione in merito ai vaccini, Gates è apparso quasi stupito dalla reazione della gente: “È un momento di sfide. Dobbiamo cercare di chiarire cosa accade con lo sviluppo dei vaccini. Siamo riusciti a ridurre moltissimo il numero dei bimbi che muoiono ogni anno, da 10 milioni a 5 milioni, dall’anno 2000 fino ad adesso. I vaccini funzionano grazie alla generosità della nostra fondazione, ma ci sono molti governi che acquistano vaccini per i bimbi poveri. È ironico che, in un momento in cui ci sono un sacco di vaccini nuovi che vengono sviluppati, alcuni siano confusi rispetto a quanto positivi siano“.

Con la Gates Foundation, l’imprenditore e filantropo statunitense sta cercando di debellare alcune delle malattie più terribili che colpiscono i Paesi in via di sviluppo. Come noto, è anche uno dei bersagli facili delle campagne no-vax, che lo vedono ciclicamente al centro di grandi complotti tesi ad annientare la popolazione.

Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha portato alcune di queste teorie al centro dell’agenda politica. L’uscita degli USA dall’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), a cui si è aggiunta la decisione di smantellare l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID) che fornisce aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo in tutto il mondo, sono solo alcuni dei recenti sviluppi.

Ho detto a Trump che, in un modo o nell’altro, mettere tutto in discussione come fa lui può essere positivo, ma anche no: ‘Posso aiutarla offrendole la mia esperienza con la Fondazione, per esempio sulla lotta all’HIV‘. Ci sono tutta una serie di cambiamenti, dei programmi che lui vuole cambiare e io sto facendo del mio meglio per sollevare punti strategici e morali per aiutarli. Ci sono altri che la pensano diversamente, quindi vedremo quello che succederà”.

Gates sta cercando fare da mediatore tra Trump e l’OMS. “Il ruolo più costruttivo che posso avere io è parlare in entrambe le parti per capire se ci sono dei punti di contatto. Ci sarà un’altra pandemia, non sappiamo quando. Il ruolo dell’OMS è un ruolo molto critico: per esempio l’OMS fa un programma di eradicazione della poliomielite e io ci lavoro e sono molto impegnato in questo programma. È un momento difficile per chi vuole aiutare, perché ci sono delle incertezze, delle sfide”.

Un altro punto importante toccato nell’intervista è stato quello del cambiamento climatico, problema che sta cercando di affrontare finanziando tecnologie che possano sostenere i bisogni del mondo senza impattare oltremodo sulla natura.

“L’amministrazione Biden era davvero impegnata sul clima, nell’investire nelle innovazioni per riuscire a risolvere i problemi climatici. Ci sono nuovi settori, come quello nucleare, dove anche la nuova amministrazione, credo, sosterrà questo lavoro di ricerca per l’energia pulita. […] Ci sono per esempio una serie di aziende che hanno delle innovazioni, ci sono progressi che vengono fatti. Io sono molto impegnato e sono convinto che riusciremo ad avere dei risultati. Probabilmente non riusciremo a ottenere risultati eccezionali ma, per esempio, per quanto riguarda il riscaldamento della Terra speriamo di arrestarlo, perché i più colpiti sono i Paesi più poveri, quindi dovremo aumentare la nostra generosità nei loro confronti”.

Infine, si è parlato anche di intelligenza artificiale, definita  “affascinante e sconvolgente perché risolverà molti problemi, ci saranno nuovi prodotti, innovazioni, aiuterà a velocizzare, per esempio le prassi mediche ecc., ma cambierà le cose così tanto perché in effetti con questo tipo di intelligenza riusciremo a fare dei passi in avanti, questo cambierà il mondo del lavoro, l’imposizione fiscale, per esempio ci sarà chi la usa bene chi la usa male … questa è un’estensione dello rivoluziona digitale, ma ancora più profonda. E quindi la mia preoccupazione è di dare una forma giusta a tutto questo. Però ci saranno sicuramente delle cose positive proprio perché è potente”.