In seguito all’aggiornamento di Tech Yes City in merito ai problemi riscontrati con la combo Ryzen 9000X3D e scheda madre ASRock, Steve Burke di Gamers Nexus ha intervistato direttamente il vicedirettore della divisione motherboard dell’azienda, Chris Lee. Nonostante il responsabile abbia riconosciuto i problemi relativi alle proprie schede madri, pare che l’onere di riparare o sostituire la CPU ricadrà sugli utenti.
Per chi non conoscesse le vicende precedenti, molti utenti con una scheda madre ASRock e un processore Ryzen 7 9800X3D hanno visto i loro sistemi smettere di funzionare all’improvviso poco dopo l’assemblaggio. Gli intervalli sono i più variegati, da qualche giorno ad alcune settimane, fino ad oltre un mese.
In un primo momento, l’imputato era il pessimo assemblaggio da parte di alcuni utenti che provocavano danni al socket. Successivamente, in assenza di segni di forzatura sul socket su alcune schede madri analizzate, ASRock accusò residui o sporcizia sui pin del socket.
La svolta si è avuta durante il COMPUTEX della scorsa settimana, in cui il team del produttore taiwanese presente in fiera ha rivelato a Tech Yes City che i problemi erano probabilmente legati ai valori EDC e TDC dei profili PBO preimpostati. Nelle scorse ore, l’intervista di Gamers Nexus ha confermato quanto anticipato alla fiera di Taipei.
“No, non stiamo dicendo che sia un problema di AMD. Abbiamo scoperto che dovrebbe essere correlato alle impostazioni del BIOS, ovvero le impostazioni di PBO (Precision Boost Overdrive). Più tecnicamente, abbiamo modificato due impostazioni principali del PBO. Una è il TDC (Thermal Design Current) e l’altra è EDC (Electrical Design Current” ha spiegato Lee).
“Abbiamo scoperto che i nostri valori originali per questi due parametri potrebbero essere troppo alti. Quindi ora, con la versione 3.25 del BIOS, abbiamo abbassato i valori di PBO. Riteniamo che questo possa risolvere il problema“.
A tal proposito, Lee ha spiegato che ASRock è pronta a farsi carico di eventuali danni riscontrati con le motherboard offrendo riparazione o sostituzione senza spese. Ha invitato, quindi, gli utenti a rivolgersi direttamente al servizio clienti dell’azienda per segnalare il proprio problema e ricevere assistenza.
Sfortunatamente, come sappiamo, i danni colpiscono anche la CPU. In merito ai processori, Lee suggerisce di rivolgersi direttamente al venditore o al produttore per richiedere un intervento in garanzia. Questo fa ricadere i danni alla CPU sull’utente, nonostante ormai sia chiaro che – con alta probabilità – sia stata la scheda madre a comportare danni al processore.
Ma non è tutto: alcuni utenti avrebbero segnalato i medesimi problemi anche in seguito all’aggiornamento del BIOS alla versione 3.25. In alcuni casi, addirittura senza attivare PBO. Chiaramente andrà verificata anche questa possibilità in quanto le segnalazioni in seguito all’aggiornamento sono ancora poche, ma non è chiaro se l’update sia effettivamente risolutivo.
Al momento, ASRock non ha ancora condiviso un comunicato stampa sulla questione né ha aggiunto alcuna comunicazione sul suo sito. In buona sostanza, non ha preso una posizione ufficiale, per cui potrebbe farsi carico anche dei danni alla CPU. Chiaramente bisognerà attendere, ma le premesse condivise dal vicedirettore della divisione motherboard appaiono piuttosto vaghe e sfavorevoli per gli utenti.