Come noto, Huawei è alle prese da oltre 2 anni con le conseguenze del ban ricevuto dall’amministrazione USA dell’ex presidente Donald Trump, ban che è continuato anche con l’attuale amministrazione targata Biden. Questa decisione non solo ha bloccato le vendite di periferiche e componenti Huawei negli Stati Uniti, ma impedisce all’azienda di potersi approvvigionare di componenti da parte di fornitori americani o che utilizzino tecnologia made in USA.
Oltre a questo, l’impossibilità di dotare di fabbrica gli smartphone dei servizi Google ha avuto un grande impatto nelle preferenze dei consumatori occidentali, portando a una netta contrazione delle vendite a cui il nuovo corso HarmonyOS non è riuscito finora a sopperire nonostante gli investimenti. L’impatto sulle vendite di vari componenti, smartphone in testa, è stato evidente ma ora emergono nuove conferme direttamente dall’azienda.
Eric Xu, presidente di Huawei, ha infatti quantificato in 30-40 miliardi di dollari il calo di vendite legato agli smartphone che l’azienda registrerà nel corso del 2021. Il successo commerciale dell’azienda nel settore delle soluzioni di connettività 5G non è però tale da poter compensare il calo di fatturato globale registrato per via delle inferiori vendite di smartphone.
Ci vorranno vari anni, secondo l’azienda, prima di poter compensare questa forte contrazione nelle vendite: Huawei ha infatti patito molto gli effetti del ban USA nelle varie nazioni europee, riuscendo almeno in parte a mantenere i volumi in Cina. L’azienda ha quindi deciso di spostarsi anche su altri settori, affiancando l’impegno nelle reti 5G a quello del settore dell’intelligenza artificiale e guardando a nuove opportunità quale fornitore di soluzioni cloud.
Per poter garantire a Huawei tecnologia e componenti necessari per lo sviluppo di nuovi prodotti riveste ruolo fondamentale la capacità della Cina di dotarsi di una produzione nazionale e indipendente di semiconduttori. Passi avanti in questa direzione sono stati fatti nel corso degli ultimi anni ma non al punto da poter garantire a Huawei quanto necessario: la strada è ancora lunga e complessa e non è detto che la Cina riesca a sviluppare capacità una capacità produttiva nel mondo dei semiconduttori tale da rivaleggiare con i principali player del settore quali Samsung e TSMC.